ENRICO PELLICONI
ascolta
"INDACO" il nuovo album, fuori ora
spiritualità e risveglio interiore

Nello spettro luminoso il colore Indaco è simbolo di spiritualità e risveglio interiore e per l’artista il disco rappresenta proprio questo.
Una dimensione che si dissoci da ciò che è materiale, che evochi stati d’animo, accompagnando immagini reali e non.

DISCOGRAFIA
Una lunga carriera
La matrice compositiva che lo accompagna fin da piccolo lo porta ad avere all’attivo numerose composizioni nei diversi generi musicali dei quali ha abbracciato lo studio.
INDACO
Nello spettro luminoso il colore Indaco è simbolo di spiritualità e risveglio interiore e per l’artista il disco rappresenta proprio questo.
Una dimensione che si dissocia da ciò che è materiale, che evochi stati d’animo, per accompagnare immagini reali e non.
DEDICHE
Ninna nanna Anna è un piano solo dedicato a mia figlia Anna, con la speranza che questa melodia potesse accompagnarla dolcemente al sonno, ma non credo di averla mai usata per questo scopo.
Lo stesso tema, con alcune modifiche, è stato poi arrangiato per orchestra d’archi e voce, cambiando decisamente le sembianze iniziali di ninna nanna; il tema è diventato solenne e maestoso; la voce ha dato un colore materno e ancora una volta ho deciso di dedicarlo a mia figlia Anna, questa volta però ripensando al grande “miracolo della vita”, l’ esperienza più emozionante che abbia vissuto, cioè la sua nascita.
C’è una speciale dedica anche al mio fan numero uno, Sergio, silenzioso e discreto, insaziabile ascoltatore: mio padre.
L’ora delle scuse è un dialogo, intimo, immaginario, è il coraggio di aprirsi parlando sottovoce, senza filtri; sono due voci che si rispondono, si intrecciano, si capiscono e trovano il coraggio di chiedere scusa e di abbandonarsi alla sincerità più pura, liberatoria.
Alessandra Abbondanza alla voce
Nicoletta Bassetti alla viola e al violino
Giulia Costa al violoncello
Gianluca Ravaglia al contrabbasso
Simone Ricci alle percussioni
Enrico Pelliconi al pianoforte.
Enrico Pelliconi: pianoforte
Enrico Pelliconi: pianoforte e fisarmonica
Gioia Gurioli all’orchestrazione
Matteo Vignoli alla batteria
Loris Ceroni al basso elettrico
Luca Bonucci al pianoforte
Letizia Ragazzini al sax soprano
Antonio Stragapede ai mandolini
Enrico Pelliconi alla fisarmonica
Nicoletta Bassetti alla viola
Enrico Pelliconi al pianoforte
Gioia Gurioli all’orchestrazione
Matteo Vignoli alla batteria
Tiziano Negrello al contrabbasso
Luca Bonucci al pianoforte
Antonio Stragapede alla chitarra
Enrico Pelliconi alla fisarmonica
Enrico Pelliconi al pianoforte
breaststroke
“Breaststroke” è un singolo dedicato alla società sportiva “Imolanuoto” e ai campioni che rappresenta. Questo brano non cerca una paternità stilistica in generi musicali conosciuti all’artista, ma si pone un altro obiettivo: quello di ricreare una atmosfera, una tensione, un ritmo respiratorio incalzante, una ossessività armonica e melodica che possa portare l’ascoltatore nel momento di una gara di nuoto, precisamente nei 100 m rana. Il ritmo respiratorio costante guida le fasi salienti della competizione: il momento precedente la partenza, la preparazione sui blocchi, il via, la fase subacquea, la frequenza respiratoria abbinata alla bracciata, la virata, i secondi 50 m e l’affanno dell’arrivo.
In questo caso il risultato è il prodotto di una precedente esperienza sportiva legata alla curiosità di sperimentare artisticamente percorrendo una strada inedita dal punto di vista compositivo.
Un sentito ringraziamento va ai musicisti che mi hanno regalato il loro talento per la realizzazione: Celio Regoli alla tromba, Gianluca Ravaglia al contrabbasso e Nicoletta Bassetti alla viola e al violino.
AVANZO DI BALERA
Musica e ballo, un connubio senza tempo e senza limiti, una necessità che attraversa i secoli e che si evolve con le epoche, uno specchio delle tradizioni e culture, una sorta di istinto primordiale. Il nobile e originario scopo della musica è di accompagnare il movimento del corpo: uno scambio di energia tra il musicista e il ballerino inscindibili nel momento esecutivo. Il musicista diviene servo e padrone nello stesso tempo, unendo intelletto e primitività.
Vent’anni passati nelle balere hanno trasmesso questo concetto di musica da ballo al compositore.
L’intento di questo disco è quello di raccogliere ciò che è rimasto di tangibile dell’esperienza, registrando alcune delle composizioni scritte appunto per la balera e per gli “amanti” della fisarmonica.
Il disco collega il passato musicale e professionale dell’artista ad elementi autobiografici: alcuni brani sono dedicati alle persone fondamentali nei primi anni di formazione . “Antonino”, nonno materno, “suonatore” di sassofono, clarinetto e mandolino. Il valzer a lui dedicato è una “chiacchierata” immaginaria, un dialogo musicale che è mancato per ragioni anagrafiche: un uomo a cui la musica aveva letteralmente salvato la vita.
“Laura”, “Tina” e “Dante P.” sono dedicati agli altri nonni.
“Kiko’s” è un brano scritto all’età di vent’anni quando il soprannome dell’autore, allora orchestrale, era Chicco.
In “Avanzo di balera”, oltre al ruolo di fisarmonicista, compositore ed arrangiatore, per la prima volta Enrico si è occupato della parte tecnica di produzione, seguendo le riprese audio e registrando tutte le tracce nella mansarda di casa sua.
Il disco può dunque essere considerato “un’opera di apprendimento”.
RINGRAZIAMENTI
La cosa più bella del viaggio? I compagni di viaggio.
I musicisti che hanno partecipato a questa registrazione sono amici, maestri e dei veri “avanzi di balera”. Mi hanno dedicato il loro tempo e la loro professionalità per dare un suono alle mie note: Matteo Vignoli, Mauro Contarini, Loris Ceroni, Gabriele Gnudi, Tiziano Negrello, Antonio Stragapede, Letizia Ragazzini, Fabio Cimatti, Luca Bonucci, Marco Lazzarini.
Grazie a Loris Ceroni per il mixaggio e a Simone Ricci che mi ha assistito h24 nelle difficoltà informatiche e per il sostegno.
Grazie a chi ballerà su questi brani e a chi, ascoltando, apprezzerà, ricorderà e godrà.
Buon ascolto.
Matteo Vignoli: batteria
Loris Ceroni: basso elettrico
Luca Bonucci: pianoforte
Mauro Contarini: chitarra
Marco Lazzarini: sax alto
Enrico Pelliconi: fisarmonica
Matteo Vignoli: batteria
Loris Ceroni: basso elettrico
Luca Bonucci: pianoforte
Mauro Contarini: Chitarra
Letizia Ragazzini: sax alto e tenore
Fabio Cimatti: sax Baritono
Enrico Pelliconi: fisarmonica
Matteo Vignoli: batteria
Gabriele Gnudi: bassotuba
Mauro Contarini: chitarra
Enrico Pelliconi: fisarmonica
Matteo Vignoli: batteria
Loris Ceroni: basso elettrico
Luca Bonucci: pianoforte
Antonio Stragapede: chitarre
Enrico Pelliconi: fisarmonica
Matteo Vignoli: batteria
Gabriele Gnudi: bassotuba
Mauro Contarini: chitarra
Letizia Ragazzini: sax alto
Fabio Cimatti: sax baritono
Enrico Pelliconi: fisarmonica
Matteo Vignoli: batteria
Tiziano Negrello: contrabbasso
Luca Bonucci: pianoforte
Antonio Stragapede: chitarra classica
Enrico Pelliconi: fisarmonica
Matteo Vignoli: batteria
Loris Ceroni: basso elettrico
Mauro Contarini: chitarra
Enrico Pelliconi: fisarmonica
Composizioni e arrangiamenti di Enrico Pelliconi.
Mai troppo piano
“Mai troppo piano” rappresenta le prime composizioni di matrice jazzistica. Temi e armonie sono influenzati dal percorso di studi di quegli anni, sempre alla ricerca di una impronta melodica originale che lascia ampio spazio all’ improvvisazione. L’album è stato registrato in studio in piano trio, formazione ampiamente utilizzata dai maestri del jazz per la compattezza di suono e il grande equilibrio di ruoli tra i musicisti. In un paio di tracce la formazione si estende al quartetto affidando alla voce del sassofono il compito di ampliare la gamma timbrica.